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Ci raccontano, o crediamo di sapere, che la creatività sia un momento, un’intuizione, un’ispirazione riservata a pochi eletti. Niente di più falso. Ognuno ha dentro di sé un proprio processo creativo, abbiamo solo bisogno di conoscerlo per scoprire come coltivarlo e nutrirlo.
Quando si parla di creatività si pensa in genere al lampo di genio, all’intuizione fortunata. Non è così: la creatività è frutto di un processo. Conoscerne le varie fasi ci aiuta ad essere più produttivə e ad avere più idee.
Il problem solving creativo ci aiuta, attraverso l’utilizzo di diverse tecniche, a scomporre, analizzare, cambiare prospettiva e trovare soluzioni originali e innovative a un problema.
Il Design Thinking è un approccio sistemico e creativo alla risoluzione dei problemi. Consente un’analisi dettagliata dei processi e una visione innovativa per poter prendere decisioni efficaci.
Per essere più creativə e generare più idee abbiamo bisogno di lavorare sul pensiero divergente, ovvero la capacità di dare più risposte ad un unico stimolo, e sul pensiero laterale, che ci permette di osservare un problema da diverse angolazioni.
La creatività porta con sé necessariamente anche degli ostacoli. Parleremo della paura di sbagliare, di come dare e ricevere feedback, del nostro critico interiore, di perfezionismo, fallimento, resistenze.
Due aspetti importanti quando si parla di creatività sono l’organizzazione delle idee, quindi una parte importante del processo creativo, e l’organizzazione degli spazi di lavoro.
Quali tipi di strumenti – analogici e digitali – abitudini, modalità di organizzazione delle riunioni, delle giornate, dei flussi di lavoro, degli spazi, favoriscono la creatività?
COME STARE IN UN TEAM CREATIVO : Di quali atteggiamenti, competenze, accorgimenti, mindset abbiamo bisogno? Come contribuire in maniera costruttiva e come usare input e idee di ogni componente del team?
COME GESTIRE UN TEAM CREATIVO : Come creare uno spazio sicuro per le idee? Come fare in modo che le persone che lavorano con e per noi si sentano stimolate a portare innovazione e soluzioni creative? Come vengono recepite dai manager le spinte creative che arrivano dal basso? Qual è il mindset all’interno del team? Come viene gestito il pensiero di gruppo? Quanta importanza viene data al pensiero critico?
Il processo creativo non è necessariamente divertente MA l’umorismo aiuta a generare idee.
La comicità e la creatività funzionano attraverso gli stessi meccanismi. Il gioco, l’ironia e la risata sono elementi importanti se si vuole sviluppare e aiutare a stimolare il pensiero creativo.
Lo Yoga della Risata è una tecnica che combina gli esercizi che inducono la risata incondizionata con la respirazione yogica. In questo modo si ossigena corpo e cervello favorendo il benessere psicofisico.
La risata, all’inizio, viene attivata attraverso degli esercizi di respirazione. Grazie alla presenza del gruppo, al contatto visivo e al gioco, si arriva ben presto ad una risata naturale e contagiosa.
Il nostro corpo non avverte la differenza tra una risata reale e una indotta, per questo motivo si hanno gli stessi benefici sia a livello fisiologico che psicologico.
Sia il pensiero laterale che lo humor non ci portano da A a B, ma da A a X, eludendo i soliti schemi mentali, le aspettative, i modelli.
L’umorismo è in grado di generare soluzioni creative grazie all’abilità di associare idee e creare connessioni.
Impareremo ad usare le storie e lo storytelling come strumento all’interno della comunicazione del brand, interna ed esterna.
Vedremo come sono fatte le storie, quali sono i quattro elementi che non possono mancare e perché è importante – fondamentale – imparare a raccontarle.
Spoiler: un post sui social, la sezione del sito “la nostra storia”, i caroselli su Instagram con i 5 modi per, i la mission aziendale, il discorso con il resoconto annuale NON sono (necessariamente) una storia.
Qual è il personaggio che porta avanti la storia?
Non abbiamo bisogno necessariamente di un eroe, ma di un personaggio in cui identificarci. Sì, ma quale? Siamo Mary Poppins o Indiana Jones? Sono due storie molto diverse.
Come capirlo? Individuando il nostro genere di appartenenza. Stiamo raccontando una commedia romantica o una storia di avventure? Una storia di guerra o di fantascienza?
Come naturale conseguenza dell’individuazione del proprio genere e personaggio, capiremo come raccontare la propria storia. Qual è il tono più adatto? Ironico? Epico? Drammatico? Improntato sulle soluzioni?
Un laboratorio per allenare le abilità narrative per capire come raccontare una buona storia: i contesti, le tecniche e modalità.